giovedì 11 marzo 2010

Croste pulsanti e Ho'oponopono

"La nostra anima alimenta la malattia e la morte in sè non appena creiamo una separazione, non appena costruiamo una frontiera, e giudichiamo condannando. Lo stato di guerra inizialmente è simile ad un seme piantato nel nostro suolo interiore; come tutti i semi, prima metterà radici dentro di noi, e solo in un secondo tempo i rami spunteranno alla luce del sole, all'esterno.
Quando seminiamo morte e sofferenza intorno a noi è perchè già le abbiamo accolte dentro, sicchè siamo già a nostra volta malati e moribondi.
Sul piano sottile, seminare morte significherà privare la coscienza nella Speranza, quindi della Gioia, sarà costringerla a immergersi nell'Oblio..."

Daniel Meurois-Givaudan
"Il Vangelo di Maria Maddelena"


E' il pois che diviene buco nero famelico come noi diveniamo prostituti della nostra coscienza nell'attimo in cui ci sediamo "al di fuori" ed imbastiamo banchetti per onorare "ciò" che ci uccide.
Questa è l'ennesima probabilità: un covo di rovi saccente... ad ogni spino si erge un sussurro, la spada di un nemico dal volto di specchio, come acqua, da quale NOI ci facciamo pungere e sottomettere, cerchiamo di fuggire, sì.. ma ammanettandoci ad esso, è possibile forse?

"Mi dispiace,
ti prego, Perdonami,
Grazie,
ti Amo"
è un mantra davvero potente, è una riconnessione con Noi, i Noi veri che amano e sposano il movimento in ogni suo più strambo colore, che non hanno paura poichè nè morte nè ego hanno come sinonimo "STOP", l'anima nostra è danzatrice vibrante su un'illusione di carboni ardenti, è un sì riemerso dal profondo, immune ad ogni nota stonata, è celebrazione armonica, sacralità!!!

Le regole imposte e poco discusse sono come bendaggi, trappole, morse arrugiginite infettanti, aspiratori di sensi! Slacciamoci da esse, viviamo il presente: "Grazie per la vita ed il pensiero, ti Amo, pioggia!
Ciò mi fa soffire, ti prego perdonami!".

Nell' Ho'oponopono io sono la mano che stringe la tua incastrandosi, perfettamente; ci si guarda negli occhi, in battaglia, stremati, e nello sguardo dell'altro si accoglie sè stessi, ci si culla baciandosi, chiedendo perdono poichè "tu" esisti in me, ed io ti ho dato vita, aspirandoti. Non vi è divisione, è Uno gustoso, più vivo che mai... è una lezione di forza.

Ora basta, prigione è mezzo, non condanna! Ho'oponopono è sgrassatore vero e proprio per noi, è Dono, un insieme di indizi per spiegare le ali, per perdere parassitarie regole camaleontiche.. noi abbracciamo esse ogni giorno, ed abbiamo imparato a conviverci e a reputarlo "normale"... ma no, non lo è! Impassibili, ferme, con l'indice indicano strade e reazioni e noi, come burattini dispersi e sfiduciati, seguiamo dritte che amano moltiplicarsi come germi, creando solchi ghiacciati, creando "le dipendenze".

Praticando Ho'oponopono si domano le interferenze, qualunque sia l'utero che le ha generate, con la stesse semplicità con la quale si sono fissate... Ho visto nel giro di poche decine di ore fortissimi miglioramenti: lenti d'ingrandimento mi segnalano, con grande umiltà, tipica sfaccettatura del vero Io, cosa sono, siamo, e cosa in realtà è cornice prepotente, velenosa convenzione... è terapia d'AMORE!!!! Non gonfia disgrazie, non pompa vittimismo, non usa maschere e inganni...semplicemente: è.

Che la nostra vita possa brillare di schiettezza e autenticità, e che i nostri occhi possano celebrarne la riuscita!!!

LilithAma

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