giovedì 11 marzo 2010

Chi siamo - È il nome della via che percorriamo per evolverci

“Oggi ho deciso di amare. Ora permetto di curare e perdonare collettivamente e singolarmente tutti gli aspetti di me che ti possono aver leso in qualsiasi modo consapevole ed inconsapevole, permetto di perdonarti e curare tutti coloro che in qualche modo hanno partecipato a questa limitazione, perdono e curo anche tutti i luoghi e pensieri che ci hanno visto infelici.”( La forza del perdono- Gerald Jampolsky)


La via del perdono

Solo quando i frutti saranno maturi sull’albero, potrai assaporare il meticoloso lavorio della pianta che offre se stessa perché è la sua natura.
Così il dono offerto dal perdono potrai apprezzare quando tutte le tue cellule ne avranno fatto esperienza.

Quando l’onda tsunami del perdono arriva, lo scenario interiore cambia irrevocabilmente e tu non sarai più la stessa.

La potente onda del perdono fa crollare vecchie strutture cristallizzate allontanando i detriti da noi e rendendo impossibile il rimetterli insieme come prima.
Questo è il potente effetto dello tsunami del perdono, nulla è come prima né più lo sarà. Guardando tale devastazione ci sentiamo tristi perché molto di noi è stato trasformato e lasciato andare, ma ci sentiamo anche sollevati da un peso, liberi dalla prigione che avevamo costruito intorno a noi.
Sentiamo profondamente nostro questo panorama di macerie, mentre cominciamo a percepire le numerose possibilità di rinnovamento.
La tristezza se ne va lasciando un vuoto che non sappiamo come riempire e, all’improvviso, uno tsunami ancora più potente si muove verso di noi da tutte le direzioni, colmando gli spazi vuoti, sommergendo ogni cosa.
Colti da questo moto irrefrenabile ci sentiamo avvolgere e inondare da una forte emozione.
Le nostre cellule si rivitalizzano, si accendendono di luce nuova, mentre ancora ci chiediamo cosa sta accadendo. L’emozione sale e con essa le lacrime che cerchiamo di contenere, ma un improvviso, profondo respiro ci aiuta ad espandere l’esperienza oltre i nostri limiti fisici.
Ora la nostra esistenza annulla i dati anagrafici e la limitazione del corpo fisico.
Siamo “aperti” in Tutto Ciò Che E’, ci fondiamo nel Tutto indescrivibile, SIAMO Tutto Ciò Che E’.

Come descrivere l’esperienza del non-spazio e non-tempo?

Sei ovunque, sei qualunque cosa e il tempo, come precedentemente percepito, non esiste più. Tutto è immobile nel suo moto continuo. Tutto è armoniosamente gestito dalle Leggi. Sei “qui”, ma sei anche “là” e non esiste alcun “centro”. Senti solo l’esistenza di “qualcosa” di impossibile da concettualizzare. Ma che importa?
La mente si sta acquietando poiché comprende la “magia dell’esperienza”.
E tu sei in pace poiché Tutto E’ Pace.

E tutto è tenuto insieme da una forza che agisce come collante.

(Continua…)

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